Chiara Badano nasce a Sassello nel 1971, figlia unica a lungo desiderata e molto amata. I genitori la educano con fede e alla fede, e l’amicizia con Gesù si radica profondamente nel cuore di Chiara, ancora bambina. Determinante, nell’infanzia, l’incontro con il Movimento dei Focolari, fondato da Chiara Lubich, che aiuterà la ragazza a percorrere un cammino di fede sempre più maturo ed esigente, basato sul Vangelo, da far conoscere agli altri attraverso le azioni e le scelte.
La vita di Chiara scorre normalmente, tra lo sport, la scuola, gli amici: è una ragazza solare, grata per il dono della vita e per tutto ciò che la circonda. Percepisce tanto amore intorno a sé, e questo le permette di superare le piccole e grandi difficoltà di ogni giorno, tra cui anche la inaspettata bocciatura in prima superiore. A 17 anni, improvvisamente, un dolore acuto durante una partita di tennis le fa lasciare la presa della racchetta. Visite mediche sempre più approfondite rivelano che quel dolore è causato da un tumore osseo molto grave e già esteso.
Ricevuta questa notizia, Chiara al rientro a casa si butta sul letto e rimane in silenzio per 25 minuti: è il tempo della lotta, del rifiuto, delle domande sul perché della sofferenza e su tutto ciò a cui sarebbe andata incontro. Ma dopo questo tempo, si rialza sorridente come sempre e inizia a parlare alla mamma: si abbandona una volta di più alla volontà di Dio, e ripete spesso, ad ogni nuovo scalino:”Se lo vuoi Tu, Gesù lo voglio anche io”.
Da allora sia la stanza d’ospedale, sia quella di casa sua diventano un luogo di preghiera, di gioia e speranza. La sofferenza, accettata e vissuta con il Signore, dà a Chiara la forza di spingersi sempre più verso l’alto e di sentirsi sempre più vicina a Dio e alla vita celeste. Ormai prossima alla morte, prepara insieme ad un’amica le letture e i canti per la celebrazione della “sua” Messa, e sceglie un abito bianco, da sposa, per incontrare finalmente lo Sposo. Le ultime parole alla mamma sono:”Mamma, sii felice, perché io lo sono…”
Chiara muore a Sassello nel 1990 ed è beatificata nel 2005.