
Contardo Ferrini nasce a Milano nel 1859. Molto dotato per lo studio e stimolato dalla famiglia, a 17 anni consegue la licenza liceale, a 21 si laurea in giurisprudenza e, dopo un periodo di specializzazione a Berlino, a 24 insegna già diritto romano all’università di Pavia. Insegna poi a Messina e a Modena e nel 1894 torna a Pavia, dove resterà fino alla morte. Studioso, giurista e ricercatore stimato, coltiva anche una forte spiritualità, che gli permetterà di distinguersi in un ambiente fortemente anticlericale. Un atteggiamento che diventerà la sua principale forma di evangelizzazione: con questo «apostolato silenzioso» e il suo stile di vita, infatti, riuscirà a parlare di Dio anche ai lontani, agli indifferenti, agli atei. Attivo nella Conferenza di San Vincenzo e in altre opere caritative, per quattro anni è anche consigliere comunale di Milano, dove si impegna per conservare l’insegnamento religioso nelle scuole primarie. È anche uno dei primi a sostenere il progetto di un’università cattolica in Italia. Contrae il tifo bevendo a una fontana inquinata e muore a 43 anni, il 17 ottobre 1902, durante un periodo di vacanza sul Lago Maggiore. Una insistente e duratura fama di santità circonda subito il professore, che aveva dimostrato come sia possibile coniugare la fede con la ricerca scientifica, la preghiera con l’impegno socio-politico, le proprie convinzioni cattoliche con il pieno rispetto delle idee altrui. Pio XII lo proclama beato nel 1947