
Il fascino dei confini e della scoperta, lo slancio verso culture diverse e mondi nuovi, la gioia dell’incontro: il Vangelo offre una risorsa preziosa a ognuna di queste dimensioni, che albergano nel cuore di ogni essere umano. Lo dimostra la storia del beato Charles de Foucauld, ovvero Carlo di Gesù. Era nato a Strasburgo nel 1858 in una famiglia molto benestante: rimasto orfano di entrambi i genitori, insieme alla sorella fu affidato al nonno, con cui visse fino ai 18 anni, quando entrò all’accademia militare, senza però riuscire ad intraprendere una carriera brillante, a causa del suo temperamento. Si dedicò allora alle esplorazioni geografiche in Marocco, e la conoscenza con alcune persone di fede profonda lo spinse ad iniziare un cammino di ricerca spirituale: nel 1886 si “convertì” alla fede cristiana. Aveva il desiderio di vivere nella maniera più semplice e umile possibile, così decise di andare nel deserto, tra i Tuareg, per essere apostolo del Risorto in mezzo a loro. Dopo un pellegrinaggio in Terra Santa, nel 1901 venne ordinato prete e andò a vivere poi nel Sahara tra Algeria e Marocco, dando ospitalità a tutti e presentandosi come “fratello universale”. Morì nel 1916 ed è stato beatificato nel 2005.