Carissime e carissimi,
ho pensato di scrivervi alcune righe perché continua a prolungarsi il tempo di ‘quarantena’ e la sospensione delle attività ci impedisce di incontrarci e conoscerci di persona. Solo di alcuni di voi conosco il nome a cui posso associare un volto. Di tanti, ancora, non so nulla. Chi poteva immaginare una situazione così. I giorni trascorrono e mi viene in mente l’osservazione di Gesù che vedendo le folle le paragonava a ‘pecore senza
pastore’. A volte, in questi giorni, mi sono sentito un ‘pastore senza pecore’: nessun incontro, nessuna riunione, poche persone in duomo, la Messa a porte chiuse…So, però, che non è così. Non sono un pastore
senza pecore, come voi non siete pecore senza pastore. Nella preghiera che noi sacerdoti facciamo insieme mattino e sera e, soprattutto, nella celebrazione della Messa, siete sempre presenti. Vi ricordiamo, insieme a
tutta la popolazione di Mirandola. Ci uniscono le ferite del terremoto non ancora del tutto ricucite. Ci unisce lo sgomento per l’attuale situazione di precarietà. E, se siamo credenti, ci lega la stessa fede nel Signore.
Da tempo mi sovviene ogni tanto la frase di un salmo che, a proposito di Dio, dice: “… e nulla sfugge alla sua mano”. Lo voglio credere e invito anche voi a farlo. È proprio quando abbiamo la sensazione che tutto vacilli e
che le cose siano fuori controllo che dobbiamo ricorrere alla fede: nulla sfugge a Dio. La matassa sarà anche ingarbugliata, ma i suoi capi sono stretti nelle mani di Dio. Giorni di preoccupazione, dunque. Ma non solo.
Ogni situazione si può trasformare in occasione, in opportunità. Non c’è bisogno che mi dilunghi in questo.
Ognuno di voi lo sa e ciascuno starà cercando di vivere questo tempo nel modo migliore, inventandosi i modiper riempire i tempi lasciati liberi dagli impegni che per ora, e solo Dio sa per quanto ancora, sono sospesi.
Ho cominciato a recitare il Rosario, dopo cena, passeggiando per vie deserte della nostra città. Non soneanche se sia lecito, date le sempre più stringenti ristrettezze. Se qualcuno dovesse fermarmi ho la mia
giustificazione: sono don Fabio, da pochi giorni sono parroco di questa comunità, sto pregando per tutti,percorrendo ogni sera un quartiere diverso.
Spero che alle forze dell’ordine basti come giustificazione.
A presto,
don Fabio.
P.S. Vuoi parlare con me? Cell. 3428481355 E-mail donfabiobarbieri@gmail.com