La chiamata di tutti i cristiani a costruire il Regno di Dio in mezzo agli uomini, senza però sottomettersi alla “logica mondana”, fu il motore del carisma e della spiritualità di sant’Angela Merici, fondatrice della Compagnia delle Dimesse di Sant’Orsola. Per l’epoca la sua idea rappresentò una via profetica, che offriva un ruolo fino ad allora inedito per le donne: le Orsoline, infatti, vivevano da consacrate nel mondo. Angela era nata a Desenzano nel 1474, ma rimase orfana da piccola. La morte improvvisa anche della sorella la segnò profondamente: divenne terziaria francescana e intraprese una vita di preghiera. Nel 1516 si spostò a Brescia; compì diversi pellegrinaggi e a 50 anni andò in Terra Santa. La sua vita semplice, dedita alla preghiera e alle opere di carità, attrasse sempre di più le persone che la incontravano e Angela coglieva in questi incontri un’esigenza particolare di alcune giovani, che aspiravano ad una totale consacrazione, ma fuori dello schema del tradizionale chiostro. Occorreva allora una “Compagnia”, nome in uso a quel tempo, indicante qualsiasi associazione religiosa di laici o laiche e anche di sacerdoti, che, senza entrare in un Ordine religioso, si univano tra loro, impegnandosi a vivere integralmente il Vangelo e a servire il prossimo in particolari opere di carità. Cosi nel 1533 Angela Merici a quasi 60 anni costituì la “Compagnia delle dimesse di Sant’Orsola”. Nel testamento spirituale tratteggiò le linee essenziali del proprio metodo educativo, basato tutto sul rapporto di sincero amore tra educatore ed educando e sul pieno rispetto delle libertà altrui. Così lasciò scritto alle sue Orsoline: “Vi supplico di voler ricordare e tenere scolpite nella mente e nel cuore, tutte le vostre figliole ad una ad una; e non solo i loro nomi, ma ancora la condizione e indole e stato e ogni cosa loro. Il che non vi sarà difficile, se le abbracciate con viva carità… Impegnatevi a tirarle su con amore e con mano soave e dolce, e non imperiosamente e con asprezza, ma in tutto vogliate essere piacevoli. Soprattutto guardatevi dal voler ottenere alcuna cosa per forza; perché Dio ha dato a ognuno il libero arbitrio e non vuole costringere nessuno, ma solamente propone, invita e consiglia…”. Fu canonizzata nel 1807.